È di venerdì scorso l’incontro a Latina della FederLazio che ha visto la partecipazione del Sen. Calandrini, L’Eurodeputato Adinolfi per discutere della possibilità di inserire il Lazio nella ZES Unica
Al centro della discussione ci sono le richieste delle imprese, che si dicono svantaggiate a livello competitivo rispetto alle altre del territorio nazionale. La FederLazio spinge infatti per un allargamento della ZES (Zone Economiche Speciali), per la regione Lazio.
I timori di cui si fa da rappresentanza l’associazione sono legate al fatto che avere agevolazioni nelle regioni immediatamente confinanti porti ad uno svantaggio competitivo e ad una progressiva delocalizzazione della produzione.
Le ZES sono uno strumento utilizzato per stimolare la crescita economica e lo sviluppo sociale, occupazionale e tecnologico nel Mezzogiorno. I vantaggi di cui approfittano le imprese che operano in queste zone speciali sono legati a degli sgravi fiscali e a semplificazioni burocratiche.
Grazie al Decreto Sud approdato in Gazzetta Ufficiale qualche giorno fa, dal 2024 si avrà l’istituzione di una ZES Unica per il Mezzogiorno. Attualmente le zone delineate dall’Unione Europea e regolate dal Fondo di Coesione e Sviluppo sono 8: Abruzzo, Ionica interregionale Puglia-Basilicata, Campania, Calabria, Adriatica interregionale, Sicilia orientale, Sicilia occidentale, Sardegna. L’istituzione di una Zona Unica ha spinto le Associazioni di categoria ad agire, pressando sugli attori politici che si occupano del tema.
Le problematiche di inserimento del Lazio in queste zone sono dovute a dei requisiti di istituzione, in quanto le ZES devono riferirsi a zone meno sviluppate, in transizione e devono comprendere un’area portuale inserita nella rete di commercio transeuropeo.
È sostanzialmente quest’ultimo requisito ad essere il più rilevante, la FederLazio pensa anche all’istituzione di una ZLS (Zona Logistica Semplificata), equiparabile alle ZES, ma che presenta la stessa problematica sopra citata.
Il Presidente della FederLazio Picca riguardo all’incontro dichiara:
“Continueremo a monitorare il caso ZES, e ad interloquire con i rappresentanti politici mantenendo alta l’attenzione su un tema così cruciale. Nel contempo approfondiremo gli strumenti compensativi. Le aziende del frusinate e del pontino hanno bisogno di un sistema che le renda sempre più competitive per superare le incertezze, le difficoltà che da tempo continuano a registrare”.
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